IL TEATRO SECONDO ME – 3

Donato è un attore, cantante e ballerino. Un attore e cantante molto bravo, aggiungo ( e un bravo ballerino, dai…). Donato è un artista che stimo molto. Donato scrive qualcosa che io condivido completamente: abbiamo bisogno di nutrirci di teatro. Dobbiamo imparare a nutrirci di teatro. Il teatro può essere davvero una cura. Grazie Donato.

Ah, dimenticavo; Donato è anche un amico. Ma questo non cambia le cose.

Il teatro secondo Donato Altomare.

“Quindi dottore?”

“Guardi, da quello che ho potuto apprendere dalle sue risposte lei ha bisogno di socializzare, di spostare le proprie energie in qualcosa di costruttivo, di attivarsi fisicamente, di darsi degli obiettivi e soprattutto di riprendere fiducia in se stesso.”

“Una cosa da nulla…”

“Sono dei traguardi assolutamente alla portata di chiunque, con i giusti input e qualche dritta.”

“E cosa dovrei fare? Qualche altra terapia farmacologica?”

“No no, ascolti… Le bastano 3-4 ore a settimana di…”

“Cosa? Vengo da lei già 2 ore a settimana, arrivare a 5 per me è praticamente impossibile…”

“Mi lasci finire, le sto prescrivendo 3-4 ore a settimana di Teatro.”

“Teatro?”

“Si, Teatro… come vuole, può viverlo solo da spettatore oppure in modo attivo, con un corso per amatori, anche se le consiglio un 50 e 50 fra i due approcci…”

“E lei mi assicura che non avrò più problemi?”

“Italiani, nessuno al mondo con un minimo di conoscenza dell’essere umano le potrà mai dare la soluzione a tutti i problemi. Io le sto offrendo una strada, le sto offrendo uno strumento capace di aiutarla ad interpretare i suoi problemi, agendo di conseguenza. La cosa più importante è riuscire ad affrontare al meglio gli alti e bassi della vita e non, utopisticamente, cercare di appiattire la propria strada. Il teatro potrebbe, se lei ci metterà del suo, darle alcune capacità che nella vita quotidiana le torneranno estremamente utili. Quindi, 3-4 ore a settimana penso che possano essere un buoni inizio. Ci rivediamo fra un mese, su questo sito trova tutte le informazioni di cui ha bisogno: scuole certificate dal ministero della salute ed elenco degli spettacoli in scena nella sua città.”

“D’accordo, allora grazie dottore.”

“Grazie a lei e a presto.”

Certo che, con il panorama culturale del nostro Paese, questo dialogo medico-paziente potrebbe, senza alcun tipo di problema, inserirsi fra la letteratura di fantascienza.

A renderlo plausibile, in parte, ci pensa la città di Montreal. I medici della città canadese possono infatti prescrivere visite gratuite nei musei ai pazienti che presentano una serie di disturbi.

È quindi scientificamente comprovato che l’arte (mostre, concerti, teatro) sostiene la salute del cervello e blocca l’attività nociva del cortisolo che fa danni quando siamo sotto stress.

Personalmente ho a che fare con il teatro, in diverse forme, da più di 10 anni. Negli ultimi 4 anni ho girato l’Italia esibendomi nei più bei teatri del nostro Paese con spettacoli di ogni genere, dal pop al dramma, dal musical alla prosa. Andare a recuperare nella mia mente tutti i momenti passati sul palco è sempre una bellissima occasione per ricordarmi che l’empatia umana non si è estinta. Quando percepisci migliaia di persone emozionarsi con te, cantare con te o ballare con te inizi a riacquisire fiducia, a capire che c’è e ci sarà sempre uno struento per traghettare l’umanità verso la bellezza (quella artistica). E questo strumento non può che essere il Teatro.

E non rimanete lì fermi, andateci, vi assicuro che vi faranno entrare anche senza prescrizione.

(Donato Altomare)

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